Roma, una società contesta il pagamento immediato di €. 275.568,75 conseguente alla revoca degli affidamenti ma il debito è di soli €. 27.754,12

Tribunale di Roma, sentenza n. 4744/2022, giudice dott. Goggi Paolo

 

Una società di Roma riceve la revoca degli affidamenti da parte della banca con contestuale richiesta di pagamento immediato della somma di €. 275.568,75 in relazione a 4 cc/cc.
Si è rivolta a noi e i nostri consulenti hanno predisposto una perizia che accertava l’illegittima applicazione di condizioni economiche che, poi, i nostri avvocati hanno utilizzato per rivolgersi al Giudice richiedendo la determinazione del saldo secondo legge.

Instaurato il giudizio, il Giudice ammetteva consulenza tecnica d’ufficio la quale ha accertato che ben 3 rapporti su 4 erano iniziati e proseguiti in assenza di qualsiasi pattuizione scritta, con applicazione da parte della banca di condizioni economiche non concordate.

Inoltre, parte della documentazione contrattuale sottoscritta dalla società correntista risultava priva del documento di sintesi e/o priva dell’indicazione del rapporto di conto cui si riferiva. Su tali presupposti, i nostri avvocati hanno richiesto al Giudice la determinazione del saldo secondo legge tramite una consulenza tecnica di ufficio.

Il consulente nominato dal giudice ha, quindi, effettuato il ricalcolo richiesto secondo legge:
• senza alcuna capitalizzazione degli interessi per il periodo successivo al 31.12.2014,
• escludendo la cms, in quanto lo stessa deve essere ritenuta priva di causa laddove calcolata sulle somme in concreto utilizzate dal correntista, come nel caso di specie,
• azzerando le competenze debitorie relative al trimestre in cui il consulente ha accertato l’esubero del tasso soglia,
• considerando tutte le rimesse ripristinatorie (e, quindi, senza considerare la prescrizione eccepita dalla banca) in quanto della documentazione contabile non emergevano elementi presuntivi precisi utili a individuare l’ammontare della linea di credito tempo per tempo concessa.
• I nostri avvocati depositavano, quindi, gli ultimi scritti difensivi con i quali rilevavano come il ricalcolo effettuato dal consulente del Tribunale fosse esente da errori e il Giudice aderiva interamente alle risultanze peritali.
Il Tribunale di Roma, nella persona del Dott. Goggi Paolo, infatti, con sentenza
n. 4744/2022 del 25.3.2022 così statuiva:
“DICHIARA che il saldo finale del conto corrente n. 400725101 e dei conti anticipi nn. 400797040, 101378943 e 103785981, intestati all’attrice, alla data del 31.3.2016 è pari ad un debito della correntista pari ad € 27.754,12, anziché pari ad € 275.568,75, con una differenza in favore della correntista di
€ 247.814,63;…”

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