(Tribunale di Arezzo, sentenza n. 241/2020, giudice dott. Cecchi Marco)
Una storica società di Arezzo ha intrattenuto per molti anni diversi rapporti con la Banca in questione.
Negli anni d’oro, tutto andava bene. Poi è arrivata la crisi.
Gli interessi richiesti dalla banca aumentavano sempre di più.
La banca ha richiesto la sottoscrizione di mutui per estinguere le esposizioni debitorie dei cc/cc.
A fine 2014 la società si è rivolta a noi per far verificare la correttezza degli addebiti sui cc/cc. Da una dettagliata analisi sono emersi diversi illeciti che hanno indotto la società ad intraprendere un giudizio con l’assistenza dei nostri avvocati davanti al Tribunale di Arezzo.
Il giudizio aveva ad oggetto la rideterminazione dei saldi di due cc/cc che, al momento dell’instaurazione del contenzioso, presentavano dei saldi pari, rispettivamente ad €. 24,48 ed €. 9.971, a debito del correntista Con i primi scritti difensivi, i nostri avvocati hanno contestato specificatamente tutte le difese della banca.
Nel corso del giudizio è stata ammessa una consulenza tecnica d’ufficio nella quali i nostri consulenti di parte hanno formulato osservazioni tecnico-contabili, mentre i nostri avvocati hanno formulato le difese finali analizzando accuratamente ogni questione tecnica.
Il Tribunale di Arezzo, nella persona del Dott. Cecchi Marco, con sentenza
- 241/2020, ha accertato e dichiarato che:
- il saldo del C/C N. … risulta, alla data del 28.2.2014, pari ad € 603.129,89 a credito della correntista … S.r.l.;
- il saldo del C/C N. … risulta, alla data del 31.12.2014, pari ad € 73.267,45 a credito della correntista … S.r.l.;
- Considerando, quindi, la differenza accertata dei saldi, il correntista non risulta debitore della banca per la somma totale di €. 9.995.48 ma, di converso, risulta creditore di €. 676.397,34, ottenendo un vantaggio di €. 686.392,82.