Tribunale di Roma, sentenza n. 13878/2019, giudice dott. Giuseppe Russo
Una società di Roma aveva ricevuto la revoca degli affidamenti da parte della banca che aveva richiesto i pagamenti dei saldi debitori di due cc/cc, rispettivamente pari ad €. 131.911,85 ed €. 204.667,41, alla società ed ai suoi 9 fideiussori.
Grazie alle perizie effettuate dai nostri consulenti, i clienti hanno scoperto i saldi dei cc/cc erano, invero, a credito. Di conseguenza, con i nostri avvocati si rivolgevano al Tribunale per accertare il reale saldo.
Il Giudice, nel corso del giudizio, ammetteva la consulenza tecnica d’ufficio la quale confermava tutto quanto già accertato dai nostri consulenti e, cioè l’inesistenza di valide regolamentazioni scritte delle condizioni economiche applicate dalla banca ai due rapporti contrattuali, l’applicazione di interessi usurari in diversi trimestri e la necessità di azzerare il saldo debitorio risultante dal primo estratto conto allegato in atti in considerazione del fatto che la banca convenuta non aveva ottemperato all’ordine di esibizione del
Giudice. Il Tribunale di Roma, nella persona del Dott. Giuseppe Russo, con sentenza n. 13878/2019 del 2.7.2019 condivideva totalmente le risultanze del consulente e così statuiva:
“accerta l’illegittima applicazione delle competenze indicate in parte motiva sul conto corrente n. … e sul conto corrente n. … intrattenuti dalla SOCIETA’ con la BANCA;
- accerta che: il saldo del c/c n. … alla data del 31/12/2013 era pari ad euro 142.778,39 a credito per la SOCIETA’; il saldo del c/c n. … alla data dell’8/7/2014 era pari ad euro 103.486,63 a debito per la SOCIETA’…;
- condanna la parte convenuta a rifondere agli attori le spese di lite, liquidate in complessivi euro 10.820,00 di cui euro 477,00 per esborsi ed euro 10.343,00 per compensi professionali oltre accessori di legge da distrarre in favore del difensore degli attori;
- pone le spese di CTU definitivamente a carico della parte convenuta.”
- Considerando, quindi, la differenza fra i saldi banca e i saldi “reali” (pari, rispettivamente, ad €. 274.690,24 ed €. 101.180,78) il vantaggio del cliente ammonta ad €. 375.871,02.
- Inoltre, compensando gli importi, il correntista risulta creditore della banca della somma di €. 39.291,76 e non debitore della somma di €. 336.576,26.